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15 Gennaio 2016 - La Notte Nazionale del Liceo Classico
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Lettera Soprintendenza Donazione
Mostra 2012 - Castello di Carini (PA)
Progetto Valorizzazione Costa Ionica
La proposta di cui in oggetto è volta ad armonizzare il mito e la storia di uno dei luoghi più caratteristici della Sicilia, rappresentata in un'atmosfera irreale.
In quest'opera viene messa in piena luce la bellezza, la forza e il mito del vulcano “ETNA”, la montagna, cantata da Pindaro come “colonna del cielo”, che domina tutta la costa ionica e che ne ha segnato nei secoli la storia, non solo di questa sponda ma, oserei dire di tutto il Mediterraneo. La montagna viene chiamata “Buona” dalla gente del luogo, che per tradizione bandisce delle tavole all'aperto per esorcizzare colate laviche, affinché la lava eruttata eviti le loro case e i terreni coltivati.
La mia rappresentazione pittorica realizzata con la tecnica del puntinismo a china su pergamena, vorrà appunto unire questa natura indomita del vulcano con il mito del dio Vulcano o Efesto ( come lo chiamavano i greci ) che la tradizione vuole rinchiudere all'interno della montagna. Efesto nella sua fucina forgia armi, fulmini e saette. Il suono tonante dell'incudine e del martello del dio avvolte fanno temere il peggio; ma ecco che uscendo dalla bocca, il fuoco incandescente si trasforma in una colata d'oro, trasformando quella che potrebbe essere la natura matrigna e vendicativa del dio ribelle in una forma morbida e in una forza quasi protettiva, tendente ad allontanare con la sua presenza il pericolo imminente di una pericolosa colata lavica, risparmiando alla popolazione danni e portando invece ricchezza ed abbondanza.
L'opera da me proposta, per richiamare la peculiarità del territorio, sarà riprodotta su una piastra di pietra lavica, raffigurante pittoricamente il dio Vulcano, sotto forma antropomorfa, che sovrastando Taormina e il suo teatro romano, trasforma la lava incandescente in oro. Tale immagine sarà posta nel prospetto “A” del monumento, mentre nel prospetto “B” verrà pittoricamente rappresentata la Sicilia in un mare di luce. La lastra sarà supportata da una struttura in ferro; questa assumerebbe l'aspetto di un incudine, che raffigurerebbe la fucina del dio Vulcano, dove egli, aiutato dai Ciclopi, realizzava e progettava armature e vari oggetti che gli venivano commissionati dagli altri dei, unitamente al alcuni attrezzi da lavoro.
Tali immagini saranno realizzate in ferro forgiati a mano e applicati sulle due facce basse del monumento. Le opere pittoriche saranno trasferite su una lastra di pietra lavica di 3 cm, e saranno ingrandite rispetto agli originali, smaltate a mano e portate ad una temperatura di 920 C° a forno.
La parte inferiore e di sostegno alla lastra, come già detto, verrà realizzata in materiale ferroso, trattata adeguatamente, rispettando tutte le norme di sicurezza. Il monumento avrà un peso complessivo di 1600 kg e occuperà un'area di circa 3 mq ed avrà un'altezza di 1,80 m.
Prospetti A e B Scala 1:20